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Minimum DataBase

Caso clinico: Glen

Per gentile concessione di Yvonne McGrotty BVMS, CertSAM, DipECVIM-CA, MRCVS, Consulente di medicina interna IDEXX

Informazioni di base

Nome: Glen
Età: 5 anni
Razza: Pastore delle Shetland
Sesso:  maschio castrato

Motivo principale della visita:
  • Anoressia
  • Letargia 
  • Poliuria e polidipsia
Anamnesi:

Alla visita, Glen presentava anoressia da 5 giorni, sporadici episodi di vomito biliare e PU/PD. Glen era regolarmente vaccinato e non aveva mai viaggiato al di fuori del Regno Unito.

Esame obiettivo generale:

Glen si presentava abbattuto ed estremamente debole, inoltre la visita ha evidenziato:

  • Mucose pallide
  • Normotermia
  • Tachicardia (160 bpm)
  • Soffio sistolico di 3°-4° grado
  • Aritmia ipercinetica
  • Severa ipertensione sistemica (190 mmHg)
  • Palpazione addominale nella norma

Non si evidenziava linfoadenomegalia.

Piano Diagnostico

A Glen viene somministrato dell’ossigeno e predisposto un accesso venoso con una cannula.

Il pallore marcato delle mucose faceva sospettare un’anemia che era prioritario confermare e classificare come rigenerativa o non rigenerativa per determinarne la causa. Le anemie rigenerative sono causate solitamente da emorragia o emolisi, mentre le anemie non rigenerative possono essere dovute, per esempio, a malattia renale cronica o a patologie midollari. 

Le cause di poliuria e polidipsia invece possono essere associate a svariate condizioni mediche.
Per questi motivi, i test diagnostici iniziali di Glen hanno previsto un protocollo Minimum Database Completo (ematologia, profilo biochimico, elettroliti e analisi delle urine) e sono state eseguite le ecografie AFAST e TFAST che non hanno evidenziato versamenti toracici o addominali.

Interpretazione dei risultati ematologici

È stata confermata una grave anemia (Hct=14%) con un aumento dei reticolociti, coerente con la risposta rigenerativa e confermata dallo striscio ematico in cui erano presenti policromasia e anisocitosi. Inoltre, era presente sferocitosi. Il test di agglutinazione è risultato marcatamente positivo indicando un’anemia emolitica immunomediata (IMHA).

Interpretazione del profilo biochimico

Azotemia, SDMA elevata e un peso specifico urinario isostenurico indicavano una malattia renale e l’iperfosfatemia era secondaria alla diminuzione della clearance renale. L’ipoalbuminemia era probabilmente dovuta alla perdita di proteine a livello renale.

Gli elettroliti non presentavano anomalie.

Interpretazione dell’analisi delle urine

L’UPCR era notevolmente aumentato, coerentemente con una grave nefropatia proteinodisperdente (PLN). Il sedimento urinario era inattivo e il peso specifico era isostenurico (1,010).

Altre indagini diagnostiche

La determinazione del gruppo sanguigno ha confermato che Glen era DEA 1.1-negativo. Inoltre, è stata presa in considerazione la possibilità di eseguire uno screening per le principali malattie infettive (Ehrlichia, Babesia e Leishmania), tuttavia, data l’anamnesi negativa per viaggi e l’assenza di altri segni suggestivi, non è stato ritenuto necessario eseguire tali esami. 

La misurazione del cortisolo basale ha permesso di escludere l’ipoadrenocorticismo.

L’urinocoltura su campione prelevato tramite cistocentesi era negativa. 

L’ecografia renale non presentava alterazioni. Per la conferma della patologia renale sottostante sarebbero state necessarie delle biopsie renali, ma Glen non era certamente un buon candidato per l’anestesia e, con tutta probabilità, in ogni caso il suo regime terapeutico non sarebbe stato significativamente modificato dagli esiti delle biopsie renali.

Test diagnostici

Ematologia

 
Profilo biochimico

 
Analisi delle urine

Diagnosi

Anemia emolitica immunomediata con malattia renale cronica in stadio IRIS ¾, nefropatia proteinodisperdente e ipertensione.

Esito

Glen è stato trasfuso con emazie concentrate DEA 1.1-negativo ed è stata avviata la terapia immunosoppressiva (prednisolone 1 mg/kg PO ogni 12 ore). Data la presenza sia di agglutinazione che di proteinuria, Glen era ad alto rischio di malattia tromboembolica, pertanto gli è stato somministrato anche l’agente antitrombotico clopidogrel (2mg/kg PO ogni 24 ore). Una volta stabilizzato il paziente, è stato avviato un trattamento con ACE-inibitori (dose iniziale: benazepril 0,25 mg/kg PO ogni 24 ore) per ridurre il livello di proteinuria renale e la dose è stata portata gradualmente ad effetto. È stata prescritta una dieta veterinaria specifica per la malattia renale e, qualche settimana più tardi, è stato aggiunto un chelate del fosforo, poiché la sola dieta non era riuscita a ridurre in modo significativo i livelli di fosfato sierico. L’ipertensione è stata controllata con calcioantagonisti (amlodipina 0,05 mg/kg PO ogni 12 ore), che sono stati gradualmente aumentati sino ad effetto.

L’anemia si è risolta con la terapia immunosoppressiva e il trattamento con prednisolone è stato gradualmente ridotto e infine interrotto. L’UPCR è migliorato con gli ACE-inibitori ma non è rientrato nel range di riferimento. Glen è sopravvissuto per un altro anno con un’eccellente qualità di vita prima che la patologia renale peggiorasse fino a portarlo a morte. 

Nonostante il caso clinico complicato, i risultati dei test del Minimum Database hanno permesso una diagnosi rapida, un conseguente veloce intervento terapeutico e un buon esito per Glen.