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Un caso di studio sulla prostatite cronica: Custard

Per gentile concessione di Susana Silva, Internal Medicine Consultant

Custard the dog sitting

Informazioni generali

Nome: Custard
Età: 8 anni
Razza: Golden Retriver
Sesso: maschio non sterilizzato

Motivo della visita

Inappetenza

Anamnesi

anamnesi di scarso appetito da due settimane.

Esame obiettivo

Nessun segno rilevante, esclusa la presenza di una massa molle, mobile, di 1,5 cm sulla porzione laterale del torace, presente da 2 anni senza recenti alterazioni delle dimensioni. Dall’esplorazione rettale la prostata è risultata simmetrica e priva di dolore; le dimensioni sono state ritenute appropriate per un maschio non sterilizzato

Piano diagnostico

È stato condotto un Minimum Data Base (MDB) comprendente esami ematologici, biochimici, degli elettroliti e analisi delle urine per valutare lo stato dei principali apparati e sistemi dell’organismo per individuare la causa dell’inappetenza del cane.

Interpretazione dei risultati dei test diagnostici

I risultati degli esami ematologici non sono stati rilevanti, a eccezione di una lieve neutrofilia. L’esame di uno striscio ha confermato la conta differenziale dei leucociti e identificato neutrofili maturi. Le potenziali diagnosi differenziali di neutrofilia possono includere leucogramma da stress o malattie infettive, infiammatorie, immunomediate o neoplastiche. Nei risultati degli esami biochimici non sono state riscontrate anomalie e si è esclusa la presenza di malattie renali o epatiche significative.

Le analisi delle urine hanno indicato un aumento dei globuli bianchi coerente con un sedimento infiammatorio, nonostante l’assenza di segni a carico delle vie urinarie. È possibile che la proteina ++ sia secondaria al sedimento infiammatorio; è dunque necessario monitorarla e, se persistente nonostante la risoluzione dell’infiammazione, eseguire un rapporto urinario proteine/creatinina.

Ulteriori valutazioni diagnostiche

È stata eseguita un’ecografia addominale prestando particolare attenzione alle vie urinarie nel complesso e alla prostata. L’unica anomalia riscontrata era rappresentata da variazioni della prostata coerenti con un’iperplasia prostatica benigna.

Tali variazioni erano entro i limiti previsti per un cane maschio non sterilizzato anziano. Tuttavia, non avendo individuato la fonte del sedimento infiammatorio e dati i risultati negativi della coltura delle urine di routine, è stata presa in considerazione una possibile prostatite cronica e sono state raccomandate ulteriori indagini.

Il paziente è stato nuovamente ricoverato qualche giorno più tardi per eseguire un prostatic wash in anestesia generale finalizzato all’esecuzione di esami citologici e coltura.

Diagnosi e piano terapeutico

I risultati hanno confermato un caso di prostatite (probabilmente cronica, dati i segni clinici minimi). La barriera emato-prostatica rappresenta un ostacolo al trattamento poiché può limitare la penetrazione degli antibiotici nel tessuto prostatico, soprattutto nei casi di prostatite cronica. In generale, antibiotici quali fluorochinoloni o trimetoprim sulfamidico (TMS) sono considerati opzioni appropriate per la prostatite (poster PROTECT ME, SAMSoc/BSAVA1). I pareri in merito alla durata ideale del trattamento sono discordanti, ma per la patologia cronica si raccomandano in genere 4-6 settimane di terapia2 e castrazione (medica o chirurgica).

Lo streptococco beta emolitico ha una sensibilità antimicrobica prevedibile, pertanto, secondo le linee guida CLSI3, IDEXX UK non esegue test di sensibilità di routine. Tuttavia, è in continuo aumento il numero di casi segnalati di resistenza di questo gruppo di batteri ai fluorochinoloni, fattore che precluderebbe l’utilizzo di tale classe di antibiotici. Secondo alcuni dati, inoltre, l’utilizzo dei fluorochinoloni nel trattamento dello Streptococcus canis potrebbe essere correlato alla progressiva comparsa della sindrome da shock tossico streptococcico e della fascite necrotizzante (FN) nei cani4. In aggiunta, i fluorochinoloni devono essere utilizzati esclusivamente se gli antibiotici di prima linea sono risultati inadeguati o inefficaci.1

È stato avviato un trattamento con 20 mg/kg di TMS per via orale due volte/die. È stato eseguito un test di Schirmer al basale, da ripetere dopo 10 e 20 giorni dato il potenziale rischio di sviluppo di secchezza oculare. Anche gli esami ematologici e biochimici sono stati ripetuti dopo 15 giorni di trattamento per valutare i potenziali effetti avversi legati all’utilizzo di TMS; non sono emersi risultati degni di nota e la neutrofilia si è risolta.

Follow up

Il paziente è stato ricoverato per la castrazione chirurgica 7 giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e il proprietario ha riferito una maggiore energia e un aumento dell’appetito.

A distanza di due settimane dalla castrazione, la prostata presentava già dimensioni significativamente inferiori; sei settimane dopo la castrazione, le dimensioni risultavano molto ridotte.

Nonostante fosse stata consigliata la ripetizione del prostatic wash (esame citologico e coltura) circa 7 giorni dopo il termine del trattamento per confermare la completa risoluzione, il proprietario ha declinato.

Commenti

Il caso mette in luce la necessità di iniziare le indagini diagnostiche eseguendo un Minimum Data Base (MDB) completo, piuttosto che una sola parte di esso. In questo caso specifico, nel quale i segni clinici erano molto vaghi e i risultati degli esami ematologici e biochimici con elettroliti non presentavano particolari anomalie, l’analisi delle urine ha avuto un ruolo fondamentale nel destare il sospetto di problemi alle vie urinarie/al sistema riproduttivo ed eseguire i conseguenti test.

La prostatite è più comune nei cani di mezza età e anziani non sterilizzati.

I segni clinici della prostatite variano a seconda che la malattia sia acuta o cronica e possono presentarsi come reperti vaghi e aspecifi ci (ad es. anoressia e depressione) fino ad arrivare a gravi segni sistemici di malattia con sepsi. I pazienti affetti da prostatite cronica sono spesso asintomatici o presentano segni clinici minimi.

Nei casi di prostatite acuta, dall’esplorazione rettale la prostata risulta spesso ingrossata, dolorosa e talvolta asimmetrica, mentre nei casi cronici la prostata presenta comunemente dimensioni normali (per un maschio non sterilizzato), è simmetrica e priva di dolore.

L’assenza di alterazioni ultrasonografi che non preclude la possibile diagnosi di prostatite, specialmente se cronica.

I maschi non sterilizzati che sviluppano un’infezione delle vie urinarie sono considerati ad alto rischio di prostatite. Pertanto, in essi la diagnosi di prostatite viene raggiunta presuntivamente con l’individuazione di un’infezione comprovata delle vie urinarie (es. esame clinico appropriato del sedimento urinario infi ammatorio e coltura delle urine positiva su campione prelevato tramite cistocentesi). Tuttavia, in alcuni casi di prostatite, soprattutto se cronica, la coltura delle urine potrebbe risultare negativa e si raccomandata pertanto un prostatic wash che confermi la diagnosi, individui l’organismo causante e consenta di selezionare l’opzione terapeutica più appropriata.

Curare la prostatite può rivelarsi difficile data l’efficacia della barriera emato-prostatica, la quale impedisce che molti antibiotici penetrino nel parenchima prostatico; questo fattore deve essere tenuto presente nella scelta degli antibiotici (cfr. sezione “Piano terapeutico”).

Si raccomanda la castrazione (chirurgica o medica) per tutti i pazienti con prostatite; secondo alcuni dati sarebbe preferibile eseguirla solo dopo che l’infezione è stata controllata, in modo da evitare il sequestro degli agenti infettivi nella prostata durante l’involuzione. Per tale motivo, il paziente è stato sottoposto a castrazione solo in seguito.

Referti del paziente

Haematology

Screenshot of Custard's urine haematology report

 
Chemistry

Screenshot of Custard's urine chemisty report

 

Urinalysis

Screenshot of Custard's urinalysis report

 

Microbiology

Screenshot of Custard's urine microbiology report

 

Pathology

Screenshot of Custard's urine pathology report

Riferimenti bibliografici:

  1. BSAVA/SAMSoc PROTECT ME poster https://www.bsavalibrary.com/docserver/fulltext/10.22233/9781910443644/bsava_samsoc_protectmeposter_011118web. pdf?expires=1553681643&id=id&accname=guest&checksum=7D8967579B108A0A5B5C8471BE80B8AF
  2. International Society for Companion Animal Infectious Diseases (ISCAID) guidelines for diagnosis and management of bacterial urinary tract infections in dogs and cats. Weese J S et al (2019) The Veterinary Journal, Volume 247, May 2019, pp 8-25.
  3. CLSI. Performance standards for Antimicrobial Disk Susceptibility Tests. 13th ed. CLSI standard M02. Wayne, PA: Clinical and Laboratory Standards Institute; 2018
  4. A fluoroquinolone induces a novel mitogen-encoding bacteriophage in Streptococcus canis. Ingrey KT et all (2003) Infection and Immunity, Volume 71, 6, pp 3028-3033.